martedì 25 settembre 2018

Reddito di Cittadinanza, perché "sti pagliacciate"?



“Ormai, guardando a ritroso, è diventata una telenovela che se non fosse drammatica, sulla pelle delle persone, potremmo incastonarla nelle farse all’italiana! Parliamo dello sbandierato reddito di cittadinanza che il capoclown ha avuto anche l’ardire di proporlo come “modello nazionale” andando a metterlo come perno della campagna elettorale in Molise!
Parliamo di questa sequenza: 
1. Presso il settore dei servizi sociali del comune di Marino sono attive da anni misure di sostegno sociale. Queste, con una spesa di circa 300mila euro annui, interviene a soddisfare i bisogni di centinaia e centinaia di persone, di giovani, indirettamente di famiglie. Per poco tempo ma in modo diffuso. 
2. Elezioni amministrative. Vince il M5S, propone il reddito di cittadinanza. Il PCI chiede di essere ascoltato perché ha proposte realizzative di merito. Ci viene detto si, poi si nega confronto reale e veniamo lasciati fuori dalla porta. 
3. Viene reso noto, dopo un anno perso e senza che i cittadini, quindi, abbiano potuto usufruire delle misure precedenti, che ci sarà il reddito di cittadinanza. Denunciamo che i soldi sono pochi. Anche molti altri, in consiglio e pubblicamente esprimono dubbi. Nulla. 
4. Il Sindaco e il M5S continuano e con soli 300mila euro annunciano che daranno soluzione a centinaia di cittadini. 
5. Facciamo i conti, con le proposte economiche dette da chi sta governando Marino, dimostriamo che al massimo possono rispondere a 100 persone. Silenzio. 
6. Si approva regolamento, si apre bando, si ricevono risposte: a fronte dei drammi che economicamente le famiglie stanno subendo, tanto è contorto il bando che solo 81 presentano richiesta! 
7. Dalla tragedia, alla farsa: tanto è da labirinto ed enigma irrisolvibile il percorso dei requisiti, che tra le 81 domande, solo 31 sono gli ammessi a ricevere il sostegno!
Che genio della politica e della amministrazione occorre per rispondere a questa semplice domanda: A Marino non è vero che c’è il dramma del lavoro, non è vero che c’è una diffusa soglia di povertà tra i ceti popolari e medi, oppure questa buffonata imposta e realizzata da Sindaco e Giunta M5S è un totale fallimento?
Un tema centrale, per la loro politica di Cinquestelle, non meriterebbe come risposta coerente e non truffaldina, le scuse per non averci capito nulla, e le dimissioni in blocco?”

(Dichiarazione della Segreteria del PCI di Marino)

domenica 9 settembre 2018

Perchè tanto rumore? Per scegliere



Di quando in quando, negli ultimi mesi a Marino, segnatamente nelle frazioni di Marino, con perno a Cava dei Selci, singole persone, associazioni, esponenti pubblici, rappresentanti di Partiti e movimenti, hanno messo in rilievo, al primo posto di denunce e ragionamenti, la vicenda Palaghiaccio. Qui non interessa armare una "guerra santa" contro l'Amministrazione comunale che continua a tacere, cincischiare, far pensare senza nulla indicare: nè di politico, nè di amministrativo. Qui interessa sottolineare che, nei modi differenti, nei tempi disgiunti, senza concordanza alcuna - finora - varie posizioni, varie sensibilità politica e culturali, vari organismi rappresentati, si sono espressi per un chiaro e netto NO alla realizzazione di un centro commerciale al posto del Palaghiaccio. La contestazione, falsamente logica, ma l'ha acquistata un privato, può farne ciò che crede; non è affatto accoglibile. Qui non interessa intavolare un ragionamento di regole o leguleio, qui interessa stabilire le priorità e chi debba esercitarle. 1. Il popolo, in questo caso i cittadini residenti a Marino, e particolarmente nelle frazioni, hanno il diritto sacrosanto di stabilire cosa debba venire - se da sostituire - nel sito del Palaghiaccio, area destinata perennemente non a far soldi ma a dare servizi ai cittadini stessi. 2. Gli onesti operatori economici (commercianti e artigiani) e lavoratori dei piccoli esercizi che nella realizzazione di un centro commerciale vedrebbero devastati i propri proventi economici, nonostante siano decenni, se non più, che siano parte viva del tessuto cittadino. 3. I giovani e gli operatori culturali che invece di poter aver a disposizione un luogo di cultura e svago, avrebbero una finestra su un buio futuro territoriale, e nessuna valvola, nessun perno su cui poggiare il proprio presente.
E' necessario, dunque, è indispensabile, è perfino un dovere (anche kantianamente e religiosamente oltre che con approccio totalmente laico) che chiunque, nel comune di Marino, nelle frazioni di Marino, nella propria funzione di operatore culturale, di persona pubblica nell'impegno, di eletto - oltre ogni schieramento, e men che meno indipendentemente se sia in maggioranza o no - di politico in senso lato e proprio, parli, spenda una parola, assuma un impegno.
Immaginiamo che tanti che si sono esposti proprio negli ultimi mesi e settimane e giorni, siano ora disponibili a creare un fronte comune, certo di denuncia, ma soprattutto volto a garantire un eccellente bene comune per i cittadini delle frazioni di Marino. I comunisti sono disponibili.