di
maurizio aversa
Sembrerebbe
un piccolo tema quotidiano. Eppure può cambiare davvero la qualità della vita a
molte persone. Si tratta della questione irrisolta dei parcheggi limitrofi
(neppure troppo) alla stazione FS di S. Maria delle Mole. Il fatto è questo:
nelle aree urbane vicino alla Stazione, siano esse nel comune di Marino, siano
esse del comune di Ciampino, o Castel Gandolfo od Albano, vivono pendolari che,
valutati tempi di percorrenza, destinazioni, ritorno a casa, nel recarsi per
ragioni di studio o lavoro a Roma, utilizzano le corse dei treni che partono da
S. Maria delle Mole.
Se
ci fosse una organizzazione urbana tale da consentire l’accoglienza di tutte
queste auto dei pendolari non staremmo a scrivere questa nota. Invece, accadono
cose abbastanza raccapriccianti. Non ci riferiamo solo ai litigi, soventi, tra
autisti che in direzione opposta, ad esempio su Via G. Mameli, non riescono a
trovare lo spazio fisico per far passare i propri automezzi a causa della fila
di auto in sosta (in un senso e nell’altro) pur in presenza di divieto di
sosta. Ma anche alla gravità dei “blocchi” viari, infatti, vengono coinvolti in
questo sconcio all’immobilismo, sia eventuali mezzi di soccorso, sia linee del
trasporto locale, sia gli scuolabus ecc. Sempre a livello strutturale, un
piccolo sfogo alla necessità dei parcheggi a servizio stazione FS lo possono
offrire, specialmente al mattino, altre strade che non vengono considerate
perché un po’ più lontane (via Prati, il proseguimento di Via Mameli etc.) che
invece hanno la sosta consentita e per lo più anche non a pagamento. Il grande
polmone di accoglienza, con cinquecento metri da fare a piedi, è poi il
parcheggio del Palaghiaccio, anch’esso a sosta libera. Per questo, vanno al più
presto adottate misure vere che affrontino il problema senza che siano
polverine da distrazione. Ad esempio, all’inizio di via Mameli sono state
realizzate strisce pedonali. Sempre a salvaguardia dei pedoni sono ste messe
transenne di limitazione per accedere al successivo marciapiede. Che accade in
realtà? Che sulle strisce pedonali c’è sempre parcheggiata una delle auto
giunta in ritardo per prendere il treno o in sosta per fare un acquisto. Che
appena finita la linea della transenna di salvaguardia, invece che accedere al
marciapiede si può tranquillamente – in alternativa – tuffarsi nei secchioni
dell’immondizia oppure salire sopra l’ennesima auto in sosta vietata. Che fare?
Se fossi assessore, anche ai ciclamini non alla materia specifica, mi piazzerei
al mattino con una schiera di vigili a ricordare agli autisti un po’ incivili,
un po’ distratti, un po’ oberati dalle necessità orarie, che proprio non si può
parcheggiare lì. Pena multe e trasporto auto al deposito. Dal giorno
successivo. Si perché una giornata, anche se non “dovuta” visto che le leggi e
le regole già ci sono, la utilizzerei come dissuasore per mostrare la
comprensione di quanto accaduto fino ad ora. Ma, dal giorno successivo, proprio
perché è da molto che la misura è colma, nessuna pietà! Certo una delle
soluzioni definitive sarebbe l’utilizzo del parcheggio sovrastante la stazione
FS in piazza Luciani, ma il collegamento pedonale è di la da venire. Anche se
parcheggiando lì la distanza si equivale a quella col parcheggio del
Palaghiaccio. Inoltre, considerazione finale, il parcheggio del Palaghiaccio è
davvero una ottima soluzione, bastevole per tutti. Qualche centinaio di metri e
via col treno. Ora tutta questa descrizione ed anche la proposta operativa, se
verrà adottata o meno lo vedremo. Una cosa è certa: questi amministratori che
divulgano la soluzione sicurezza perché fanno fare quattro strisce per terra,
fanno bene a farle, ma dimostrano di essere totalmente miopi rispetto al resto
che sta intorno alle strisce!
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